Un viaggio che ne vale mille: andiamo negli USA!
Con gli Stati Uniti d’America ho un rapporto di amore-odio, di attrazione e allontanamento periodici… e pur non essendo un luogo del cuore, devo dire che alcuni momenti importanti della mia vita sono legati a questo straordinario e gigantesco Paese, impossibile da visitare tutto in una volta. Non solo ci sono enormi distanze tra un luogo e l’altro, ma anche un’estrema varietà di climi, paesaggi e culture.
Dove si trovano
Gli Stati Uniti d’America si estendono su almeno due continenti. Infatti sono costituiti da 50 Stati e un distretto federale (quello di Washington D.C.): quarantotto Stati sono contingui e occupano la fascia centrale dell’America del Nord; ad essi si uniscono l’Alaska, separato dal resto degli USA dal Canada, e l’arcipelago delle Hawaii, situato nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico.
Fin qui tutte cose note. Ma pochi sanno che dagli USA dipendono anche altri territori in libera associazione, che non fanno parte degli Stati Uniti in senso stretto, ma sono strettissimamente legati ad essi: Porto Rico, le Samoa Americane, le Isole Marianne Settentrionali, le Isole Vergini Americane e Guam.
Quando andare
L’estensione degli USA è tale che si attraversano tutte le fasce climatiche, quindi si può dire che ci sia un luogo ideale in cui andare per ogni stagione!
Il clima continentale è piuttosto accentuato all’interno, ma si notano differenze considerevoli spostandosi da nord a sud, con i venti freddi del nord che giungono fino nel Texas e quelli caldi tropicali che salgono dal golfo del Messico. Le influenze nordiche si fanno sentire anche sulla costa atlantica, lungo la quale scende la fredda corrente del Labrador che si unisce alle correnti continentali canadesi fredde, tanto che New York si trova grosso modo alla stessa latitudine di Napoli, ma ha un clima decisamente più freddo, con temperature medie di gennaio oscillanti da 0 a −4 °C e medie di luglio da 21 a 25 °C.
Nella fascia orientale del Paese il clima varia da umido continentale al nord fino a subtropicale umido a sud, con clima tropicale nella punta meridionale della Florida e nelle Hawaii.
Il Midwest ha un clima continentale, le Grandi Pianure a ovest hanno generalmente un clima semi-arido che diventa addirittura desertico nel sud-ovest, per mitigarsi in quello mediterraneo della costa californiana.
La zona più fredda corrisponde all’Alaska, che rientra per la maggior parte nel clima subartico o polare, mentre gran parte delle regioni montane dell’ovest sono caratterizzate da un clima alpino.
Chiunque sia amante delle emozioni forti può andare a caccia di fenomeni meteorologici estremi e dedicarsi (come nel film Twister) alla caccia ai tornado nelle Grandi Pianure! Le coste lungo il golfo del Messico in autunno invece sono soggette al rischio uragani, mentre la parte settentrionale della costa Est e il Midwest possono essere battuti dal blizzard, una terribile bufera di neve.
Quindi, se stai pianificando un viaggio, scegli bene il periodo migliore per i luoghi che vuoi visitare, oppure scegli il posto in base al periodo dell’anno in cui ti sposti! 😉
Cultura e religione
Gli Stati Uniti, terzo Paese al mondo per numero di abitanti, sono forse la Nazione più multietnica del pianeta, a causa della loro lunga storia di colonizzazione.
Alle diverse etnie native, infatti, si sono uniti nei secoli i vari flussi migratori provenienti dall’Europa, in primis dall’Irlanda, dall’Italia e dalla Russia, e poi dall’Asia, in particolare dalla Cina, dal Giappone e dalle Filippine.
Alla migrazione volontaria di chi ha raggiunto gli Stati Uniti in cerca di condizioni economiche migliori, di libertà di culto, di riscatto sociale, si deve aggiungere anche la massa enorme di deportazioni di detenuti, utilizzati come forza lavoro a buon mercato. Il fenomeno tragico della schiavitù è tuttavia quello che ha inciso di più, tanto che la comunità afroamericana oggi conta circa 42 milioni di persone.
A questa estrema varietà di culture e colori corrisponde una notevole diversità di religioni, alcune delle quali con una lunga storia alle spalle e altre nuovissime. Quasi l’80% della popolazione è cristiana, con una netta preponderanza di protestanti di diverse confessioni a cui si uniscono cattolici ed una minoranza di ortodossi. Gli ebrei costituiscono circa l’1,7% della popolazione, mentre Mormoni, Islam, Buddismo, Induismo e altre religioni orientali hanno una diffusione molto limitata.
Un fenomeno tutto americano sono certamente le TV e web churches, guidate da telepredicatori, e le cosiddette megachurches, ovvero grandissime Chiese evangeliche non-denominazionali come la Lakewood Church di Joel Osteen a Houston (Texas) o la Crystal Cathedral di Los Angeles.
A diversificare ulteriormente il panorama si aggiunge il neopaganesimo con le sue varie religioni, tra le quali spicca la wicca.
Cucina tipica
Non si può parlare di “cucina statunitense”, ma piuttosto di una cucina realmente multietnica, che ha subito le influenze di tutte le culture che hanno contribuito a formare gli Stati Uniti ed è estremamente aperta ad influenze esterne. Non è un caso che nelle metropoli statunitensi si trovino i migliori cuochi provenienti da tutto il mondo.
Ci sono però certamente delle caratteristiche comuni a tutto il Paese e alcune pietanze che nel nostro immaginario associamo agli USA. La carne è l’alimento principale: sotto forma di bistecca (la famosa T-Bone steak), di hamburger oppure di hot dog è certamente la regina della tavola. Il pesce invece si limita per lo più alle zone costiere, con una predominanza di uso di crostacei (aragoste e gamberi) lungo la costa orientale e halibut lungo quella nord occidentale.
Personalmente però ci sono tre cose che mi fanno immediatamente pensare agli Stati Uniti: i pancakes, meglio se inondati di sciroppo d’acero, la apple pie (la torta di mele di Nonna Papera) e la cheese cake. Cosa c’è di meglio che iniziare la giornata con una bella colazione a base di frittelle? Oppure del rifugiarsi al caldo in una caffetteria newyorkese in un pomeriggio di pioggia invernale e gustarsi un caffè (vabbè, quella bevanda calda e scura che loro chiamano caffè) e una deliziosa fetta di torta?
Per chi è amante delle bevande alcoliche non può mancare una visita ad una distilleria con assaggio di bourbon. Ma se preferisci un’esperienza “forte” devi optare per il moonshine, il “chiaro di luna”. Si tratta di un distillato artigianale, di solito con mais, malto d’orzo o segale e l’aggiunta di zucchero e frutta, in dosi che variano dalla zona di produzione e dal gusto del produttore. L’area più famosa per la produzione del moonshine è sui Monti Appalachi, a confine tra Virginia, North Carolina e Kentucky. La distillazione di questo liquore in passato era clandestina, ma oggi ci sono diverse distillerie legali che possono offrire un’esperienza davvero unica!
I documenti necessari
Per recarci negli Stati Uniti, noi italiani abbiamo bisogno del passaporto elettronico (riconoscibile dal logo sulla copertina), con validità residua di almeno sei mesi dopo la data del rientro, e dell’ESTA (Electronic System for Travel Authorization). L’ESTA si ottiene compilando un form on line su un sito ufficiale e viene concesso entro 72 ore, a patto che si rispettino alcuni requisiti indispensabili: effettuare il viaggio solo per turismo e affari; non restare per più di 90 giorni; avere già comprato il biglietto di ritorno; non essere già in possesso di un visto. L’ESTA ha una validità di 2 anni e il costo è ragionevole, essendo intorno ai 15 dollari.
Tips per andare negli USA
Prima di partire per gli Stati Uniti sottoscrivi una buona assicurazione di viaggio, che aumenti il massimale di copertura per le spese mediche. Al contrario dell’Italia, infatti, la sanità negli Stati Uniti è interamente a pagamento e un banale incidente come una distorsione o una frattura potrebbe costarti davvero caro! Già mi pare di sentirti: “Ma non succede mai… e poi vuoi che capiti proprio a me?”. Te lo dico per esperienza… Meglio spendere 100 euro in più prima che vedersi recapitare un conto di diverse migliaia di euro una volta tornati a casa!
Per i tuoi acquisti non girare con troppo contante: le carte di credito sono accettate praticamente dovunque e anche per spese di piccolo conto. Fai attenzione solo ad una cosa: i prezzi. Negli USA i prezzi esposti sono al netto delle tasse, quindi una volta alla cassa potresti vederti addebitato un costo più alto di quello che pensi. Tra l’altro, a complicare ulteriormente le cose, le tasse variano non solo da Stato a Stato, ma anche da città a città… converrà calcolare una media del 10% in più.
E non dimenticare che nei ristoranti, negli alberghi ma anche sui taxi, la mancia per i camerieri non è obbligatoria ma in pratica fa parte dello stipendio (ed è di conseguenza tassata); va calcolata tra il 10 e il 20% del totale, anche se ovviamente può essere anche più alta.
Gli Stati Uniti hanno riaperto le loro frontiere ai vaccinati e ti aspettano! Chiedici informazioni ed organizzeremo il tuo viaggio!
Stay MAD più che mai!